Buon anniversario, Domus de Luna: 18 anni spesi bene, per gli ultimi

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Si chiama “La Fattoria Molto Sociale” ed è l’ultimo progetto nato in casa Domus de Luna, la Fondazione che ha sede a Cagliari ed è presieduta da Ugo Bressanello. Un modo concreto per festeggiare il 18esimo anniversario dalla sua costituzione. In un terreno di sei ettari in agro di Uta (Cagliari), che era stato trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto, nasce una nuova cooperativa sociale e agricola. Nella proprietà, acquistata da privati, ci sono 13 serre e due piccoli casolari da ristrutturare. Una volta ultimati i lavori, che oltre venti volontari hanno avviato lo scorso novembre, la Fattoria diventerà un polo multifunzionale con molteplici attività: agricoltura sociale (con la coltivazione di ortaggi, ortofrutta ed essenze, che darà opportunità di formazione e inserimento socio-lavorativo a persone con fragilità e in condizione di svantaggio); allevamento sociale (galline e capre, con la relativa produzione di latte e uova); cani da assistenza (allevamento e addestramento di cani di razza selezionata e meticci salvati dall’abbandono, per lo sviluppo e il potenziamento di capacità sensoriali socialmente utili: accompagnamento ai disabili, rilevamento, fiuto e prevenzione di malattie e crisi ad esse connesse; centro diurno per minori e giovani adulti con disabilità psichiche; ristorazione (punto ristoro “Buoni e Cattivi” aperto durante i week end per le famiglie, ma disponibile anche per feste di compleanno e visite scolastiche).
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«Abbiamo iniziato a bonificare un terreno maltrattato per anni da un’agricoltura di rapina», spiega Bressanello (foto sopra). «Presto avvieremo la ristrutturazione delle serre e dei fabbricati. Carni e colture ortive serviranno le tavole della “Locanda dei Buoni e Cattivi”, a Cagliari, e riforniremo tutte le comunità di Domus de Luna. Assicureremo una casa per attività di sostegno a bambini e ragazzi con disturbi psichici».
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I bandi delle Fondazioni di origine bancaria e le donazioni dei privati sostengono le attività di Domus de Luna, ma gli operatori non restano in attesa della manna dal cielo. Tra le iniziative di autofinanziamento ce n’è una recentissima: si tratta di un libro, intitolato “I racconti della Locanda”, una raccolta di nove storie ambientate nel ristorante (con annessa struttura ricettiva) aperto da Domus de Luna 12 anni fa in via Vittorio Veneto. Si tratta di una realtà sociale che in passato ha meritato il premio per il miglior progetto d’impresa sociale in Italia. Alla Locanda lavorano ragazzi e giovani mamme che vivono in una condizione di emarginazione e fragilità, vittime di violenza, provenienti da percorsi di autonomia dopo aver vissuto in comunità, segnalati dai servizi della giustizia e della sanità. Alcuni di loro hanno disabilità di vario genere. L’impegno e la professionalità hanno consentito loro di aggiudicarsi numerosi e prestigiosi premi per il servizio, l’accoglienza e la qualità della cucina, tra cui quelli di Guida Michelin, Slow Food, Gambero Rosso, Touring Club e Accademia Italiana della Cucina. Il libro, edito da Produzione Editoriale XY e curato dallo scrittore Ciro Auriemma, è uscito tre mesi fa ed è stato presentato a Cagliari, Roma e Milano. Il 23 marzo è in programma un’altra presentazione nella capitale, nella sede dell’Acri in via del Corso 267, alla presenza di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud.
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Domus de Luna è stata fondata nel marzo del 2005. È una delle realtà più strutturate e attive tra quelle del Terzo settore in Sardegna. È nata quasi per caso, nel senso che Ugo Bressanello era partito con l’idea di prendersi un anno sabbatico per tirare un po’ il fiato. «Una sorta di restituzione delle tante, piccole e grandi fortune che avevo avuto sino a quel momento», racconta lui. Non sapeva, però, che avrebbe messo definitivamente da parte l’attività di manager e imprenditore nel settore delle telecomunicazioni: quell’esperienza, infatti, lo ha cambiato per sempre. «La mia non è stata una scelta consapevole e pianificata. Probabilmente, il coraggio di fare una scelta un po’ folle e di andare oltre la zona comfort, è dovuto al fatto che io sono un po’ incosciente».
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Tutto era partito con l’apertura della Casa delle Stelle, dedicata ai minori. «Ma i bambini crescono, e non potevamo lasciarli soli», spiega Bressanello. «Molti di loro avevano storie di violenza e incuria alle spalle. E le madri disperate? Che fai, le lasci sole a se stesse? Non me la sono sentita. Poi ho incontrato Luigi Cancrini, un celebre psichiatra che si occupa di comunità: ci ha fatto capire che bisognava trovare un metodo nuovo, coniugando l’accoglienza alle cure, come le terapie individuali e di gruppo. Così è nata “Sa Domu Pitticca”, dedicata a minori e famiglie. In parallelo è successo che, occupandomi del disagio minorile e delle periferie, ho capito che la mancanza di opportunità di lavoro non potevano lasciarci indifferenti. A quel punto è sorta la Locanda dei Buoni e Cattivi, dove oggi 60 persone lavorano con un regolare contratto. E il numero è in continua crescita».
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L’effetto domino ha fatto il resto: sono arrivate altre realtà come Casa Cometa, Casa del Sole, Casa Futuro, l’Exmè, Teatro Dante, l’Oasi del Cervo e della Luna a Monte Arcosu. Un susseguirsi di iniziative concrete a favore delle persone in difficoltà. Sono 6.000 le persone (2.000 i nuclei familiari) che ricevono la spesa giornaliera, di cui una parte importante rientra nel progetto del Consorzio Alimentis, 300 tra bambini, ragazzi e madri che hanno vissuto in comunità protette. I giovani della Locanda formati sono stati sinora 210, in buona parte hanno trovato sbocchi altrove o comunque hanno scontato pene alternative alla detenzione. Ancora: l’Exmè accoglie oltre mille ragazzi nelle varie attività, anche nelle scuole. E 200 tra dipendenti, consulenti e collaboratori, più altrettanti volontari attivi. Infine, una rete di collaborazione con altre realtà del Terzo settore isolano, con cui si portano avanti tanti progetti in ambito sociale.
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